In merito alle abitudini di gioco che possono portare a comportamenti dannosi, vi sono molte ricerche. Queste spesso evidenziano come le donne vivano il gioco d’azzardo molto diversamente dagli uomini. Un dato di fatto è che la maggior parte della letteratura esistente, sui danni del gioco d’azzardo, tende a concentrarsi prevalentemente sugli uomini. Per colmare questa lacuna, GambleAware ha commissionato a IFF Research dell’Università di Bristol e Women’s Programme di GamCare, una ricerca orientata su donne e gioco.
La ricerca sulla ludopatia
La ricerca è stata effettuata tra agosto 2021 e dicembre 2022 su gruppi di donne residenti in Gran Bretagna. Sono state prese in considerazione donne che normalmente partecipano a diversi tipi di gioco d’azzardo. L’analisi si è diretta a capire quali sono gli effetti del gioco su queste donne e sulle loro vite. Inoltre è stato indagato se hanno avuto esperienze con servizi di sostegno e cura, e che tipo di esperienza è stata.
La ricerca è stata divisa in tre fasi diverse:
- Fase 1: nella prima fase si è cercato di capire lo stato delle cose, attraverso interviste e testimonianze di esperti del settore. Sono state anche intervistate persone che hanno avuto esperienza di ludopatia direttamente o indirettamente, attraverso parenti e amici.
- Fase 2: nella seconda fase sono invece state indagate le opinioni delle donne che normalmente vivono nella propria quotidianità il gioco d’azzardo in maniera problematica.
- Fase 3: in questa parte finale, è avvenuta la condivisione dei risultati con gli esperti del settore. Inoltre insieme a coloro che erano coinvolti nella prima fase sono state esplorate le potenziali soluzioni.
I risultati della ricerca su donne e ludopatia
Oltre ai fattori psicologici vi sono quelli sociali. Infatti per le donne intervistate, il gioco d’azzardo contribuisce a sviluppare nuove relazioni o a mantenere quelle con amici familiari e colleghi.
Non mancano i fattori finanziari, per molte donne il gioco d’azzardo è una strada per incrementare le proprie finanze. Le speranze relative al gioco possono offrire anche l’idea di fuga dalla povertà o da situazioni domestiche complicate.
Come accennato all’inizio di questo articolo, la ricerca ha evidenziato il fatto che molte donne non percepiscono la loro attività ludica come gioco d’azzardo. Ad esempio per alcune di loro il gioco è un’occasione sociale, il che si riflette anche nel linguaggio utilizzato. Non si va a giocare d’azzardo, ma si va a trascorrere una serata al bingo oppure si va a piazzare una scommessa. Utilizzando un linguaggio diverso per definire le proprie attività, queste donne avevano la percezione di non essere coinvolte nelle questioni relative al gioco d’azzardo o alla ludopatia.
Marketing e pubblicità spingono al gioco
La partecipazione al gioco d’azzardo delle donne e, di conseguenza, l’incremento del tasso di donne che vivono i danni del gioco stanno aumentando. Sono tanti i fattori che possono spingere le donne a giocare di più. Tra questi vi sono anche il marketing e la pubblicità.
Dallo studio è emerso che il ruolo della pubblicità non è secondario. Strategie di comunicazione mirate alle donne, come quelle che fanno leva sull’uso di celebrità femminili, hanno un effetto considerevole. Esse infatti oltre a spingere le donne giocatrici a giocare di più, le inducono anche a provare nuovi giochi. Questo in Gran Bretagna è sicuramente un ambito su cui è possibile agire.
In Italia questo tipo di problematica non è molto rilevante, dato che a partire dal 2018 vige il divieto totale di pubblicità del gioco. Da noi infatti, grazie alla legge n. 96 del 2018, è vietato pubblicizzare tutti i giochi con vincita in denaro. Unica eccezione, la Lotteria Italia, che invece può essere promossa.
Diverse le problematiche diverso il supporto
Generalmente gli uomini vengono considerati più inclini alla ludopatia rispetto alle donne. Questo studio ha evidenziato la tendenza in atto per cui il divario di genere tende a ridursi. Inoltre ha portato alla luce il fatto che il modo in cui le donne sperimentano il gioco e gli eventuali danni è diverso dagli uomini. Sono differenti le tipologie di gioco a cui partecipano, le modalità e le vie d’accesso, le motivazioni che le spingono a giocare.
I risultati dello studio diventano ancora più importanti se si considera che le donne spesso incontrano barriere nell’accesso ai servizi di supporto per i danni da gioco d’azzardo. Lo evidenziano anche gli esperti di GamCare. Nel corso dello scorso anno il 30% delle persone che hanno chiamato la Gambling Helpline erano donne. Dunque è importante comprendere le sfide diverse che le donne devono affrontare quando si tratta di danni da gioco d’azzardo.
Senza dubbio quanto appreso da questo lavoro di ricerca può essere utile per comprendere ciò di cui le donne hanno bisogno. Un input importante per modificare e migliorare i servizi di cura e di sostegno e adattarli alle esigenze diverse dell’utenza femminile. Quanto appreso deve concretizzarsi nell’offerta di servizi specifici in base al genere. Come abbiamo visto, spesso nelle donne la ludopatia è accompagnata da altre gravi difficoltà. Ad esempio problemi di salute mentale, i disagi finanziari o la violenza domestica.
Va anche considerato il fatto che, in molti casi, le donne hanno maggiori probabilità di essere colpite da ludopatia rispetto agli uomini. Quindi è necessario ampliare l’ambito d’azione dei servizi di sostegno, oltre che aumentarne l’offerta. Leggi il il nostro articolo sul gioco responsabile.